Arriva a Milano la mostra internazionale “L’esercito di Terracotta e il Primo Imperatore della Cina”, in esposizione dal giorno 8 novembre 2019 al 9 febbraio 2020 alla Fabbrica del Vapore in via Procaccini, 4.

Un viaggio straordinario nell’Antica Cina di 2.200 anni fa. La mostra rappresenta l’esposizione più completa mai creata sulla necropoli, sulla vita del Primo Imperatore Qin Shi Huangdi, e sull’Esercito di Terracotta, ottava meraviglia del mondo per l’impatto visivo che l’ha resa celebre nel mondo.

Si rafforza così il legame tra la città di Milano e l’antichissima cultura cinese, facendo seguito a molte iniziative di interscambio culturale che ogni anno vedono la luce. L’estremo Oriente incontra la cultura europea, in un incredibile scenario, con più di 300 riproduzioni di oggetti realizzati agli albori dell’impero, tra statue – oltre 170 soldati -, carri, armi e oggetti scoperti nella vastissima necropoli di Xi’An. La scelta di esporre la mostra nel quadrante della Fabbrica del Vapore assume un particolare significato anche per la vicinanza del Cimitero Monumentale, imponente e magnifico luogo, simbolo di spiritualità e che richiama la sacralità e la forza del famoso Mausoleo che ospita le sculture in Cina. Un parallelismo unico nel suo genere in un incontro tra culture antichissime che pone al centro l’Esercito di Terracotta del Primo Imperatore della Cina, una delle più grandi scoperte archeologiche del XX° secolo, proprio come il ritrovamento della tomba di Tutankhamon, le grotte di Lascaux e Machu Picchu. Sotterrato nel suolo dello Xi’An, nella Cina orientale, l’esercito fa parte del mausoleo dedicato all’Imperatore. Le statue, le armi, le armature, i carri da guerra, il vasellame e gli oggetti che richiamano alla vita quotidiana dell’antica Cina, presenti nella mostra, sono ricavati dagli unici calchi esistenti, frutto del lavoro e delle attente rifiniture di artigiani cinesi della regione dello Xi’An, che con gli stessi materiali di allora perpetuano la grande tradizione dell’arte orientale. La bellezza delle statue e delle opere ritrovate, la loro storia, la spettacolarità che il sito archeologico offre agli occhi del visitatore, rivivono tra luce e narrazione multimediale grazie ad una particolare istallazione che conclude il percorso.

La soddisfazione per questa importante realizzazione è nelle parole dei curatori Mario Iacampo e Fabio Di Gioia:

La scelta di Milano per esporre la grande mostra internazionale sull’Esercito di Terracotta e il Primo Imperatore, poggia su importanti affinità culturali. Basti pensare alla grandiosa e vivida operosità che fu necessaria alla realizzazione dell’imponente meraviglia oggi ritrovata nella Necropoli di Xi’an, all’ingegnosa capacità organizzativa, alla velocità di produzione e alla notevole raffinatezza del lavoro degli artigiani che hanno dato volto e carattere sempre diversi a oltre 8.000 sculture. Altro segno di vicinanza culturale con il carattere della città e le sue attività più tradizionali è l’importanza data dall’imperatore Huangdi alla ‘comunicazione’, come elemento determinante per il raggiungimento di un fine. La rappresentazione fisica, evocativa e tridimensionale della realtà come quella di un’intero esercito, sa infatti essere arte da contemplare e nel contempo strumento molto efficace di persuasione e di potere volto alla coesione interna e alla difesa. Alla medesima combinazione di fattori, il Primo Imperatore della Cina, Qin Shi Huangdi, affidò, in maniera stupefacente e grandiosa, la sua sicurezza ultraterrena. Nelle nostre intenzioni, la mostra che apre i battenti a Milano è anche un’occasione importante per collegare e stimolare l’attività di Istituzioni ed eccellenze culturali, di integrazione e di studio della città. Tale attività darà il via alla programmazione di appuntamenti di grande interesse e occasione di conoscenza e approfondimento per scuole, licei, università e accademie.

Questo viaggio nel cuore della necropoli della Cina del Primo Imperatore che l’esposizione svela in modo crescente in un percorso di 1800 metri quadri, si rivolge al pubblico di ogni età.

La mostra sarà visitabile fino al 9 febbraio 2020.

La Fabbrica del Vapore

Alla fine del secolo scorso, in piena rivoluzione industriale, in Italia e soprattutto al nord, nascono le prime grandi industrie metalmeccaniche. In un momento di grandi trasformazioni, la città di Milano appare come uno tra i più fertili cantieri di nuove attività presenti sul territorio nazionale.
Il 26 gennaio 1899, nell’area intorno a via Messina (in corrispondenza del numero civico 9) viene fondata un’azienda, la Ditta Carminati, Toselli & C., che si dedica alla “costruzione, riparazione, vendita di materiale mobile e fisso per ferrovie, tramvie e affini”.

La zona in cui la ditta pone la propria sede è ancora scarsamente edificata ed offre comode possibilità di espansione. Il settore della riparazione di carrozze tramviarie attraversa un periodo assai florido e, in breve tempo, le opportunità di mercato si moltiplicano; oltre alla semplice manutenzione, la ditta comincia a dedicarsi anche alla produzione di materiale rotabile per alcune tra le tante società ferroviarie presenti all’inizio del secolo in tutta Italia.

Un’attenzione sempre maggiore viene dedicata allo studio di nuove carrozze tramviarie, in quanto le tramvie, con la trasformazione del metodo di trazione da animale a vapore od elettrico, si avviano a diventare settore trainante dello sviluppo economico.

All’inizio del 1907 la Ditta Carminati, Toselli & C. viene sciolta e, con il contributo di nuovi soci, viene costituita la “Società Italiana Carminati Toselli” per la costruzione di materiale da trasporto. La società non solo cambia nome, ma si espande ulteriormente acquistando nuovi terreni non edificati; nel giro di pochi anni la nuova sede occupa l’intero isolato compreso tra le vie Messina, Procaccini, Nono e Piazza Coriolano.

Nel frattempo la produzione non ha momenti di sosta e, tra il 1907 ed il 1920, gli stessi anni in cui si sta ultimando la costruzione degli edifici sulla nuova area, compaiono i primi brevetti.

Solo con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale la produzione della Carminati Toselli subisce dei rallentamenti. A causa della limitazione degli orari di circolazione, il servizio pubblico tranviario si trova, infatti, costretto a sopprimere intere linee e a ridurre complessivamente anche il numero delle vetture in servizio.

Oltre al danno economico la guerra, con i bombardamenti, arreca alla Carminati Toselli anche numerosi danni materiali. Una bomba, ad esempio, si abbatte rovinosamente sul passaggio coperto del capannone Calderai (la Cattedrale). Alla fine della guerra il Comune assume direttamente la gestione del servizio tramviario urbano; uno dei primi passi compiuti dalla nuova gestione è quello di ordinare una serie di vetture sperimentali a diverse ditte del settore. Tra queste c’è anche la Carminati Toselli. Alla fine del 1919 la Società Italiana Carminati Toselli ha alle sue dipendenze 1350 operai.

In questo periodo, dopo il calo dovuto agli avvenimenti bellici, la Carminati Toselli, grazie a una costante crescita delle richieste di vetture tramviarie, vede aumentare notevolmente la propria produzione. Alla fine del 1926 la rete tramviaria milanese ha uno sviluppo di 151 Km: ogni giorno circolano 700 vetture, per un totale di 327 milioni di passeggeri. Se si pensa che, nel 1886, Milano contava 99 Km e 125 vetture in servizio, ci si rende conto come, nell’arco di quarant’anni, si sia verificata una notevole espansione dell’intera rete di trasporti tramviari.

L’apice della produzione della Carminati Toselli dura circa un decennio. Con la presa di potere da parte del regime fascista, infatti, per la Società inizia un periodo di stallo che nel giro di breve tempo porta ad una crisi vera e propria. Nel 1935 la Società Italiana Carminati Toselli viene sciolta.

Da questo momento in poi, gli edifici situati nell’area compresa tra le vie Messina, Procaccini, Nono e Piazza Coriolano vengono prima affittati e in seguito venduti a differenti società che vi svolgono le più svariate attività (industria tessile e farmaceutica, tipografia, autotrasporti e depositi vari). Ognuna di queste ditte effettua interventi sugli edifici e, per adeguarli alle proprie necessità, ne modifica drasticamente l’aspetto originario. Uno dei cambiamenti di maggior entità riguarda i capannoni situati sulla via Procaccini, che, già gravemente danneggiati in seguito ad un bombardamento della Seconda Guerra Mondiale, vengono definitivamente demoliti. Tale demolizione crea una vasta area libera sulla quale una ditta di autotrasporti realizza un piazzale per le manovre.

Negli anni più recenti, invece, alcuni dei capannoni sono stati utilizzati per manifestazioni culturali, sfilate di moda e come set cinematografico.

ORARI MOSTRA

da mercoledì a lunedì 10.00 – 20.00 (ultimo ingresso ore 19.00)

Giovedì 10.00-23.00 (ultimo ingresso ore 22.00)

Martedì: aperto solo su prenotazione gruppi, scuole, attività didattiche e festivi

Fino a 5 anni ingresso gratuito *per gli aventi diritto all’accompagnamento secondo la Legge 104/92, l’accompagnatore ha diritto all’ingresso gratuito.

L’ingresso è consentito fino a un’ora prima della chiusura. Giorni e orari possono essere soggetti a variazioni. Per info consultare: https://www.ticketmaster.it/artist/esercito-di-terracotta-e-il-primo-imperatore-della-cina-biglietti/1003618

COME ARRIVARE

TRAM 12-7-14

BUS 37

METROPOLITANA M2 Garibaldi – passante ferroviario

BIKE SHARING n. 189 – Piazza Cimitero Monumentale/via Bramante

PARCHEGGIO ATM (a pagamento)